Sulle preferenze e altre seghe mentali

Diceva bene Agostino l’Equilibrista, “Tutto è perfettibile”, comprese le riforme costituzionali del “Governo” Renzi. Su tutte la tortuosa Riforma Elettorale. Uninominale si, uninominale no, preferenze si, preferenze no…

Il 10 dicembre 2012, all’indomani del voto sulla bozza di riforma della legge elettorale in Senato, l’allora capogruppo del Pd Anna Finocchiaro spiegò alla stampa il motivo che aveva spinto il Partito Democratico a votare contro il testo, cioè che “Pur essendo simile a quello che abbiamo presentato noi, prevede come strumento per scegliere gli eletti le preferenze“.

E Pierluigi Bersani replicava che non avrebbe mai “dato l’ok a una riforma elettorale con le preferenze“.

Quindi le preferenze stavano un po’ sulle balle a tutto il Pd (compresi i vari Fassina e buona parte del centrosinistra di allora) perché più clientelari di qualsiasi altro strumento di selezione!? Ma oggi non è più così, quindi buona fortuna a tutti.

Ma volete approfondire le cose, cazzo!

“Il Sanremo dell’anno scorso era decisamente migliore… ti ricordi quella canzone che faceva tin, tin, tin? Io la canticchiavo sotto la doccia già il mattino dopo. Quest’anno invece niente”

La politica è come il Festival di Sanremo. Prima era meglio anche se prima ci faceva cagare uguale.

Prendiamo il caso Enrico Berlinguer. E’ stato preso a modello dalla sinistra che non si riconosce nel centrosinistra, dal centrosinistra che non si riconosce nella destra, dagli altri-europeisti con Tsipras che non si riconoscono nei persiani (Tsipras è greco, ndr) e dai grillini che certe volte non si riconoscono manco in loro stessi (vedi l’ultima boutade di Beppe che si allea con l’estrema destra di Nigel Farage all’insaputa degli iscritti creando un certo smarrimento).

Tutti necrofili alla ricerca di un pezzo di Berlinguer… ma era così trasversalmente e fottutamente amato l’Enricuccio nostro?

A me pare di ricordare il contrario!? A me pare di ricordare che agli Alexis Tsipras e Beppe Grillo dell’epoca Berlinguer non piacesse mica tanto. Anzi… a quelli l’Enricuccio stava parecchio sulle palle. Berlinguer era l’architetto del Compromesso Storico e del possibile accordo con la Democrazia Cristiana (quindi con americani, imperialisti e lobbisti). Berlinguer era il nemico della classe operaia ingannata per compiacere gli alleati capitalisti. Enricuccio era l’acqua imborghesita e statalista che, riconoscendosi nelle istituzioni democratiche, raffreddava il sano e bollente spirito rivoluzionaro. Berlinguer era il convinto europeista. Probabilmente l’avrebbero preso per il culo anche al Concertone del Primo Maggio (subito dopo la performance dei Modena City Ramblers).

Enricuccio l’ictus forse forse se l’è fatto venire per non dover continuamente spiegare al compagno Tancredi che il mondo stava mutando e senza un deciso cambio di marcia non si sarebbe arrivati da nessuna parte.

Quindi smettetela di tirarlo per la giacchetta, dopo trent’anni sotto terra manco ci sarà più la giacchetta!

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Intenzioni di voto

Comunque Berlinguer è morto.

Walter Veltroni e le elezioni by Corrado Guzzanti

VERGOGNOSO!!! Le canzoni del medley di Renzo Arbore scelte dalle lobby del gelato al gusto puffo

Gianluca Vacca, deputato 5 stelle e membro della VII Commissione (cultura, scienza e istruzione) pubblica sul suo sito un articolo nel quale accusa Matteo Renzi di voler tagliare del 10% i salari dei lavoratori italiani (col benestare di tutte le banche europee).

le banche a gennaio già sapevano che Renzi sarebbe diventato premier… Inoltre confidano in Renzi per tagliare il costo unitario del lavoro di un 10%.

Vacca cita un report (in inglese) della banca svizzera UBS. Linka anche il documento originale. Il problema è che sbaglia la traduzione. Il report della banca svizzera parla si della necessità (condivisa da Renzi) di abbassare qualcosa del 10%, ma non i salari bensì il cuneo fiscale (pensare che nella sua bio scrive: buona conoscenza della lingua inglese – corsi svolti in Inghilterra).

Diversi commentatori gli segnalano l’errore, Vacca corregge qualche passaggio e aggiunge un post scriptum pseudo-salvifico ma ormai la frittata è fatta. Naturalmente l’articolo viene subito ripreso dal network casaleggino Tze Tze (enfatizzato con le ormai classiche botte di “vergognoso” e “amara verità”) e poi rimbalza dritto dritto sulla home page del blog di Beppe Grillo.

Per un Movimento che si definisce “unico portatore sano di verità”, che critica la “stampa di regime”, che mette quotidianamente all’indice giornalisti (e senatori) sgraditi è oggettivamente una brutta caduta di stile (e ahinoi/voi/essi non l’unica). Soprattutto considerando la palesata volontà del buon Grillo di spingere gli iscritti ad utilizzare un’unica fonte di informazione, il suo blog (insieme a Tze Tze, la Fucina e ogni tanto il Fatto Quotidiano), evitando così qualsiasi possibilità di condizionamento esterno.

Anche i sassi tonti sanno che nessun organo di informazione è duro e puro a prescindere (sarebbe stupido credere e sostenere il contrario), per questo è necessaria la pluralità (sarà poi la vostra capoccia ad elaborare una sintesi). I “giornalai” accondiscendenti non sono un’esclusiva della “stampa di regime”. La madre degli zerbini è sempre incinta e anche sui networks pentastellati pare si copuli parecchio (vox populi).

Ognuno dovrebbe avere la libertà di leggere tutto ed il contrario di tutto. Ognuno dovrebbe avere la libertà di scegliersi il leccaculo più emolliente. E’ il nostro spirito critico che ce lo chiede.
A meno che quell’atavica pigrizia che spesso ci contraddistingue non ci spinga ad optare per l’assai più comoda idea preconfezionata…
la classica idea Bofrost.

PS: Gianluca Vacca non è nuovo alle figure di cacca.
PPS: i migliori sono quelli che hanno smesso di leggere il Corriere della Sera senza aver mai letto il Corriere della Sera (cambiando il nome del giornale il risultato non cambia).

Serenità

Due giorni fa mi chiama il mio medico curante e mi dice:

Ho letto le tue analisi del sangue, tutti i valori sono nella norma, mi raccomando stai sereno.

Oggi vado a votare alle Primarie Pd per l’elezione del segretario regionale, incontro il suddetto medico e scopro che è renziano.
Non sono più così sereno.

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PD meno Cuperlo

Gianni Cuperlo è un po’ come quel bambino che si porta via il pallone se non lo fanno giocare dove vuole lui. Solo che Matteo Renzi si è portato dietro parecchi palloni di riserva e Gianni Cuperlo è talmente scarso che non giocherebbe manco in porta.

Illuminati col coulomb degli altri

Che che ne dicano gli amici del pub, quelli che hanno quasi quarant’anni e dopo una vita di accidia civica decidono unilateralmente che proprio per questo motivo loro sono scevri da ogni sorta di condizionamento ideologico e quindi possono farti la paternale e dirti che solo l’uomo riccio ha le tasche colme di verità, ho deciso (mio malgrado, ndr) di rinnovare la tessera del Partito Democratico.

Ho anche già deciso per chi votare… Pippo Civati, quindi non mandatemi terabyte di mail dell’ultimo minuto con su il faccione di Pittella o gli zigomi di Cuperlo, ne tanto meno una rivisitazione poetica del manifesto “cambia verso” del supergiovane Renzi.

mattero renzi - cambia verso

Primarie e Segreti di Satira

Il “primarista” secondo Il Terzo Segreto di Satira.