Gesù sotto la gonna non porta le mutande

Ieri sera eravamo io, Dick Van Patten della famiglia Bradford, Giotto Panciotto e Gesù. Io ho pensato al vino, Dick all’ammazzacaffè, Giotto Panciotto al dolce, Gesù naturalmente al pane e al pesce. Tra un bicchiere e l’altro Gesù tira fuori il suo IPhone e ci dice “Leggete sta minchiata…”. Ve la riporto paro paro.

Come avevamo previsto (ma non ci voleva la zingara), il povero assessore Ripa, il quale si era messo forse in un pasticcio più grande di lui, è stato lapidato sia dall’arroganza di queste associazioni gay che solo il mitico Hoover avrebbe il coraggio di chiudere, che dal fuoco amico. Ma ormai il PDL, che accetta Monti e permette la presenza dei comunisti al governo, è capace di tutto; se ne accorgeranno alle prossime elezioni, razza di infedeli. Ripa, di fatto, non ha smentito ed ha detto che le sue dichiarazioni, nate per la vis polemica, sono state strumentalizzate e ha chiuso la vicenda con delle scuse. Vere, false? Non sappiamo. Ci chiediamo, tuttavia, a quale titolo, le organizzazioni gay ed anche alcuni politici, chiedano le dimissioni dell’assessore. Ha violato la legge? Ha commesso un reato? L’omofobia (ammesso che questa categoria esista) non è penalmente rilevante. Siamo davvero messi male, se le associazioni gay (dunque rappresentanti …

… chi è malato, ma che vuol propagare la malattia anche ai minori) pretendono di dettare la tabella di marcia.

Che dovrebbero fare, allora i cattolici davanti alle blasfemie del gay pride, in presenza di spettacoli blasfemi o dinanzi alla catto fobia ed all’odio che minaccia seriamente e quotidianamente credenti e Chiesa?

In tutta questa vicenda apprezziamo solo una cosa: la condotta dello stesso Vendola che non ha aperto bocca.

Bruno Volpe (Pontifex.roma.it)

La vicenda è questa.

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